martedì 1 maggio 2012

Ma i ragazzi di oggi...

Che bella gioventù. Si, dico sul serio, non è sarcasmo, me ne guarderei bene dal farlo. Oggi grazie al piacere di sentirsi belli, di essere eleganti, grazie al grado di scolarizzazione abbastanza alto, grazie ad internet che ci permette di poter usufruire "gratuitamente" del sapere universale, grazie allo sviluppo dei mezzi di trasporto sempre più veloci ed economici accorciando notevolmente i tempi di percorrenza da un punto ad un altro del globo, ci ritroviamo dei ragazzi preparati, con il loro "piccolo" bagaglio di esperienze, pronti a tenere testa al cambiamento continuo e veloce del sistema "società". Io personalmente, tutto sommato sono contento che sia così, ma perché dico "tutto sommato" ? Mi sono reso conto (parere personale) che questa presunzione, da parte dei giovani, di sapere tutto, di avere pronta ogni risposta, di pensare di essere in grado da soli di poter affrontare la vita per il solo fatto di avere 18 anni, come se il raggiungimento di tale età comporti automaticamente, quasi per magia, la capacità di essere indipendenti e l'acquisto della maturità. Ebbene non è così. Ai ragazzi oggi sembrano stare strette le famiglie, perché i genitori si preoccupano, perché cercano di avere una certa ingerenza, giustamente, nella loro vita per cercare di guidarla al meglio, consigliandoli, ma loro invece rispondono sempre scocciati, come se essi sapessero già cosa stanno facendo e cosa dovranno fare. Ebbene non è così. Io (come gli altri colleghi) con il lavoro che faccio ne vedo di tutti i colori, sto a contatto con le persone e di conseguenza con i ragazzi (piccoli e grandi) e mi sono reso conto che hanno molto poco rispetto delle istituzioni (per non parlare della scarsa fiducia in esse), quando si confrontano con noi agenti lo fanno con molta disinvoltura (ed è un bene) ma a volte un pò troppa (ed è male) perché parlano già prevenuti, come se relazionandosi con noi pensano di contestare lo Stato, l'autorità, cercando di dimostrare in modo spavaldo ragioni che esulano dal contesto specifico, scopiazzando frasi e comportamenti che appartengono a ben altri movimenti e ragioni, questo non vuol dire essere maturi ma non avere una proprio personalità, non avere spirito ed è sintomo di un forte condizionamento che promana dall'enorme mole di informazioni che circolano sul web, cavalcando l'onda dell'anti-Stato e dell'emotività più imbranata. Io agente di polizia municipale, mi sono permesso di dire alle 3.50 del mattino ad una ragazza di circa 18 anni, in compagnia di alcune sue amiche, intente a parlare ad alta voce, di non fare rumore, ebbene in tutta risposta sono stato mandato a quel paese (era anche un pò euforica causa alcol), ovviamente ho fatto tutti gli atti che ne sono conseguiti. Ma io dico, un ragazzo/a intelligente dovrebbe avere la capacità (visto che si reputano così) di ragionare con la propria testa, non scopiazzare gli altri, perché quello che vorrebbero fare è uscire fuori dagli schemi, essendo originali, ma invece così si uniformano e si omologano contraddicendo il loro stesso spirito di ribellione. Ragazzi, siate belli, intelligenti, colti, pronti a non abbassare mai la testa davanti all'ingiustizia, ma riflettete, sempre.


Giuseppe Falcone
Agente ribelle

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