mercoledì 25 aprile 2012

Politicanti

Fare politica, per molti oggi vuol dire entrare in un sistema di privilegi tali da farli elevare a quasi divinità. Molti che fanno politica non sanno neanche l'etimo della parola politica, essa vuol dire amministrare una società, utilizzando un termine noto a molti "l'arte di governare le società", bhe, di arte vedo molto poco oggi, non c'è proprio niente, anzi. Sconfortante, deprimente. Il politico di oggi, che si tratti di un governo locale ovvero di quello centrale, ha come obbiettivo non il benessere dei consociati, ma bensì quelli propri e di coloro i quali, realmente rappresenta, lobby di potenti società o organizzazioni massoniche e non invece i cittadini che lo hanno eletto. Ciò che mi fa molta rabbia, oggi, è che nonostante si sia consapevoli di chi sono le persone che fanno politica (che parolona!!!) e vediamo che del nostro reale benessere frega proprio niente, siamo pronti a rieleggerli, addirittura promuovendoli a scranni sempre più alti, magari da sindaco a governatore (e sicuramente da governatore a parlamentare o addirittura ministro o sottosegretario il passo è breve). Perché non facciamo niente? Perché questo silenzio che incenerisce la nostra dignità? Questo stato di cose ci disumanizza, ci toglie la nostra vera identità cioè quella di uomini dello Stato. L'articolo uno della nostra Costituzione dice che "... la sovranità appartiene al popolo... ", quindi perché non riappropriarci di questo potere veramente? Perché non mandiamo a casa questi politici mafiosi e collusi a calci nel culo? Mi auguro che la commissione d'accesso del Comune di Reggio Calabria mandi a casa questo ciarpame di politici, intanto i poveri rimarranno ancora poveri e forse i ricchi (arricchitisi disonestamente) non ruberanno più e magari restituiranno un pò di cose alla società!!!

Giuseppe Falcone
Agente ribelle

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